Il 70% degli hard disk esterni che arrivano nel nostro laboratorio per un recupero dati ha un guasto causato da caduta o da un urto (anche se il cliente non lo ammette mai!).
E’ facile accorgersene perché il disco non emette nessuna vibrazione, il motore non si avvia e se appoggiate l’orecchio sul disco sentite un piccolo sibilo ad intermittenza (per alcuni modelli il sibilo si sente anche senza appoggiare l’orecchio). Questo succede perché, a causa dell’urto, le testine escono dalla loro posizione di parcheggio (slitta all’interno del cerchio verde) e si posizionano sopra i piattelli incollandosi ad essi (testine all’interno del cerchio rosso), non permettendo al motore di farli girare. Ed è il motore ad emettere quel sibilo intermittente nel tentativo di far avviare i piattelli.
Nella foto vedete il classico esempio di un disco che ha subito un urto.
Se volete recuperare i dati da un disco che ha subito un urto non andate su YouTube!! Lì si vedono i peggiori scienziati all’opera!
Rivolgetevi ad un centro specializzato, non all’amico tecnico, cugino ingegnere, zio smanettone.
Innanzitutto il disco va aperto in un ambiente protetto, perché il nemico numero uno dei piattelli sono le micropolveri.
Un granello di polvere a 5400 giri può graffiare completamente la superficie del piattello, graffi non visibili a occhio nudo, rendendo inefficace il recupero dati. Nella migliore delle ipotesi vi ritroverete con migliaia di file corrotti inutilizzabili.
Il disco al suo interno ha un filtro dell’aria (parte bianca all’interno del cerchio giallo), ma se lo aprite in un ambiente non protetto, non farà in tempo a ripulire l’aria dalle polveri e i piattelli verranno danneggiati.
E’ per questo che i dischi si aprono nella famosa Camera Bianca (Cleaning Room).
Qualcuno pensa che sia una sorta di stanza dei miracoli dove basta aprire un disco e tutto diventa possibile. Dove si può recuperare qualsiasi cosa. File cancellati, dischi formattati a basso livello, file sovrascritti centinaia di volte, file non ancora creati!
Niente di tutto questo. La famosa camera bianca, oggi non è nient’altro che una cappa che ricrea un ambiente privo di micropolveri dove poter operare la sostituzione delle testine.
Ecco una delle più moderne sul mercato, da noi adottata, che permette di lavorare con la parte anteriore aperta.
Quando ci troviamo nella situazione di testine incollate ai piattelli, noi sostituiamo sempre le testine, questo perché per noi è prioritario il recupero dei dati e non il semplice riavvio del disco.
Su YouTube ci sono “pseudo esperti” che fanno vedere come si sbloccano le testine incollate ai piattelli e se non volete recuperare i vostri dati potete seguire i loro consigli, altrimenti lasciate stare e affidatevi a dei professionisti.
Quando si sbloccano le testine i supporti delle stesse vengono indeboliti ed il rischio che si stacchi qualche pezzo dopo pochi minuti dall’avvio è molto alto. Il distacco provocherebbe dei graffi profondi sulla superfice dei piattelli rendendo impossibile qualsiasi tentativo di recupero.
Ecco un esempio di distacco della testina
Non dico che sbloccando le testine in modo corretto non sia possibile il recupero, ma il rischio che si stacchi un frammento delle testine è molto alto, rendendo impossibile qualsiasi tentativo di recupero.
Quindi se la vostra priorità è salvaguardare l’integrità dei dati e la loro possibilità di recupero, affidatevi ad un professionista e non al faidate!
Nella speranza di aver chiarito qualche dubbio, vi rimando al prossimo articolo rimanendo a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Angelo Giannetta
Responsabile Tecnico